Tutte le coppie che ho incontrato, indipendentemente dalla loro provenienza o dalla loro età, hanno provato quel sentimento sempre presente nella nostra vita col nome e cognome di “Paura di Deludere”.
Perché la paura bussa alle porte di una casa dove dovrebbero abitare solo gioia e felicità?
E’ legittimo provarla o forse non sarebbe sano altrimenti?
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Il matrimonio prima di tutto e sopra ogni cosa è una libera scelta di unione di due persone che si amano e desiderano condividere questo momento speciale con le persone a loro più care.
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E’ un momento intenso, di rapporti umani e di sensazioni positive da condividere.
E un concentrato denso di emozioni, una porta aperta verso i nostri cuori che ogni partecipante dovrebbe essere in grado varcare per gioire della nostra felicità.
Facile?
Non sempre lo è, soprattutto dove ci sono tanti protagonisti che puntano il loro riflettore su due persone soltanto: gli sposi.
E gli sposi sentono inevitabilmente tutto il peso della loro improvvisa celebrità e soprattutto della loro responsabilità in un progetto così importante.
Ed ecco che, quando si punta al massimo per sé stessi e per gli altri, la paura di deludere inizia a fare capolino.
Cosa posso fare per farti capire che, seppur legittima, i tuoi timori non hanno il diritto di sovrastare il resto dei tuoi sentimenti positivi?
Ad esempio, ricordarti che i tuoi invitati sono persone che ti amano, altrimenti non li avresti voluti accanto nel giorno più bello della tua vita.
E ricordarti che, chi ti ama davvero, sarà pronto a rispettare ogni tua scelta in modo incondizionato.
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Chi ti ama davvero sarà pronto a rispettare ogni tua scelta in modo incondizionato
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Sarà pronto a seguirti senza giudicarti e sarà felice anche se le scelte che farai non incontreranno pienamente i suoi gusti, e solo perché sa che stanno a cuore a te.
Non per questo devi cambiare il tuo modo di amare le cose che ami o di trasformare un tuo desiderio perché pensi che alla maggior parte degli altri potrebbe non piacere.
Temere il giudizio degli altri, quasi sempre, limita le persone e le costringe a fare scelte di compromesso che le allontanerà dalla vera felicità.
Nello stesso tempo sarebbe da illusi credere di poter soddisfare i gusti culinari, musicali, floreali o ambientali di ogni singola persona che inviterai al tuo ricevimento.
Stupiscili, dunque.
Non per forza con effetti speciali ma con ciò che ognuno di loro saprà leggere con gli occhi del cuore.
Ad esempio, provare ad usare il linguaggio universale delle emozioni. Un linguaggio che può trovare voce nel calore di una dimora storica di pregio ricca di fascino, accogliente e suggestiva.
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Un castello, una dimora storica, una residenza d’epoca carica di suggestioni che li faccia sentire a casa propria e sappia inebriare i loro sensi appena varcata la soglia ideale del tuo magico mondo.
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Sono certa che ognuno di loro saprà esserti riconoscente.
E, permettimi di dirlo, se c’è qualcuno che non sarà in grado di apprezzarlo, forse non meritava di condividere con te uno dei momenti più belli ed intensi della tua vita.