Dimora storica, sec.XX
Un matrimonio principesco, in una Villa principesca, accolti in maniera principesca. Non metaforicamente ma nel vero senso della parola. Perché ad aprire le porte di Villa Giovanelli Fogaccia sarà proprio la Principessa Ginevra Giovanelli Fogaccia in persona, proprietaria di questa dimora da favola.
Del resto la storia stessa di questa Villa è una favola.
Fu costruita nel 1910 dall’architetto Marcello Piacentini per volere del Conte Piero Fogaccia, un nobile di origine bergamasca trapiantato a Roma.
Il Conte adorava sua nipote (nonché erede) Giulia, che nel 1939 si sposò con il Principe Giuseppe Giovanelli. Da allora la dimora divenne la residenza romana della coppia.
Una Villa completamente al femminile, fortemente voluta dal Conte per sua nipote Giulia, la quale la passò alla figlia, che a sua volta la passò alla Principessa Ginevra, colei che a tutt’oggi la gestisce cercando di mantener vivo il ricordo di sua nonna.
Fin qui la storia di questa Villa, che venne inaugurata il primo aprile del 1938 dal Re Vittorio Emanuele III di Savoia.
Da un punto di vista architettonico, invece, Villa Giovanelli Fogaccia riprende lo stile damasco e veneziano, viste le origini del casato.
Tutti gli stipiti sono fatti in ferro battuto bergamasco, così come le pietre utilizzate provengono da Bergamo.
Uniche due nota di romanità sono il travertino bianco e il peperino grigio.
Sebbene questa illustre dimora storica sia stata il set di diverse produzioni cinematografiche – da “In nome del popolo italiano” di Dino Risi” a “Roma bene” di Carlo Lizzani fino al più recente “Ti amo in tutte le lingue del mondo” di Leonardo Pieraccioni – la caratteristica peculiare di Villa Giovanelli Fogaccia è che, seppur circondata da un nobile alone, ci tiene (per volere della Principessa Ginevra) ad essere considerata una casa accogliente per tutti.
Una Villa felice, questo vuole essere Villa Giovanelli Fogaccia. E quale miglior auspicio per un matrimonio?
